13enne ucciso dalla leucemia in pochi giorni

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view post Posted on 3/1/2013, 10:06




TREVISO - Una leucemia fulminante, diagnosticata tre giorni dopo Natale, si è portata via Matteo Musco, 13 anni appena, di Castagnole di Paese (Treviso). Abitava in via Cal Morganella assieme alla mamma Claudia, al papà Sante e alla sorella 16enne Sarah.
Erano le dieci di sera del 31 dicembre quando nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Padova i genitori, dilaniati dal dolore, insieme al primario di oncologia, decidevano di staccare le macchine che davano una parvenza di vita a quel povero corpo: Matteo non c'era più. La lotta era finita. I tentativi di salvarlo inutili. Una tragedia terribile. Deflagrata in tutta la sua violenza in pochissimo tempo.
Matteo, nel giro di due settimane, è letteralmente crollato. Il 15 dicembre, in perfetta salute, scambiava auguri e regali con gli amici di sempre alla tradizionale festa natalizia della Polisportiva Santa Bona. Il giorno dopo andava tranquillamente a scuola la mattina e in palestra il pomeriggio. Poi le prime avvisaglie: qualche linea di febbre. Nulla di particolarmente grave. Invece era solo l'inizio del calvario: breve, intenso, drammatico.
Quella dannata influenza non voleva saperne di passare e le sue condizioni continuavano a peggiorare, ma ancora nessuno riusciva a immaginare cosa stesse realmente accadendo. Nemmeno i medici. Venerdì 28 i genitori decidevano di andare al Pronto soccorso. Matteo stava sempre peggio: vomitava, aveva continui giramenti di testa.
La sconvolgente verità arrivava dai primi esami del sangue: una forma di leucemia devastante, impossibile da intercettare prima perché completamente asintomatica, lo stava velocemente consumando. Gli specialisti del Ca’ Foncello decidevano quindi l'immediato trasferimento a Padova, in un reparto più attrezzato per simili emergenze. Tutto inutile. La sera dell'ultimo dell'anno quella maledetta leucemia ha vinto. E tra Santa Bona e Castagnole è calato il gelo.
Matteo frequentava la terza media, sezione G, indirizzo musicale, delle Coletti. A scuola andava benissimo. Tra le sue passioni spiccava il flauto traverso. Un carattere forte, solare, con una forza di volontà fuori dal comune. E amava lo sport. Da qualche mese si era avvicinato alla lotta grecoromana: specialità splendida ma ostica. E lui era un talento. Aveva tutto per emergere: voglia, testa, fisico. Giovambattista Padovan, anima della Polisportiva, stravedeva per lui. In questo sport così difficile poteva diventare qualcuno. Ma un destino atroce ha deciso diversamente.

www.gazzettino.it/province/norde ... 1540.shtml
 
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